Nel 2006 si apriva a Verdello la prima sezione di libri in simboli in una biblioteca pubblica. Libri prodotti per andare incontro ad esigenze particolari di bambini seguiti dalla locale Uonpia trovavano nello spazio pubblico una nuova legittimazione, e con loro le persone per cui erano stati costruiti: “facciamo parte di questa comunità”.
Il laboratorio libri su misura era una delle proposte formative del Centro sovrazonale di comunicazione aumentativa, costituitosi nella Uonpia, che aveva proposto l’apertura della sezione in simboli alla biblioteca.
Ben presto dagli intensi scambi sviluppati con genitori e insegnanti e con i bibliotecari si capì che il libro aveva una sua forza particolare rispetto ad altri strumenti di promozione della comunicazione: il suo costituire un elemento di relazione naturale all’interno della famiglia e della scuola, il suo introdurre nuove parole dentro narrazioni emotivamente e linguisticamente ricche, il suo essere sostanzialmente libero da errori nella sua modalità di presentazione l’hanno promosso all’attenzione di tutti.
Dal libro su misura all’inbook
È poi avvenuto che i libri in simboli nella scuola, nella biblioteca, siano diventati oggetto di interesse di tutti i bambini, costituendo un potente strumento inclusivo. Non più solo libri per rispondere a particolari fragilità, ma una possibilità di partecipazione per tutti, a partire dalla scuola dell’infanzia, dove i libri sono andati a ruba, contesi fra i compagni. La grande richiesta non poteva però più essere sostenuta da produzioni su misura, era necessario sviluppare una proposta che permettesse di scegliere fra diverse fogge, diversi tessuti, diverse taglie, diverse collezioni. Fra tanti libri diversi.
Nasce così l’inbook, libro illustrato tradotto fedelmente in simboli. Un libro in simboli per tutti. Il modello è caratterizzato dall’attenzione al registro narrativo originale, con una precisione di traduzione che vuole essere, insieme al rapporto fra testo e immagine, rispettosa del mondo dell’autore e dell’illustratore. Ugualmente il modello pone attenzione al tema della rappresentazione degli elementi morfologici della lingua, come elemento di offerta preziosa ai bambini e ragazzi, come risposta concreta al tema del diritto alla comunicazione sancito dalla Convenzione Onu. Per stare dentro i contesti con una qualità di comprensione e quindi di partecipazione maggiori. Un modello che sceglie di privilegiare, nella rappresentazione, l’associazione multimodale del simbolo e del testo alfabetico, per favorirne l’acquisizione, in tutte le situazioni in cui ciò è possibile. E per favorirne la lettura condivisa, prosodica, accompagnata dall’indicazione dei simboli mentre sono pronunciati, il cosiddetto modeling.
Il modello inbook
Un modello che nasce e si sviluppa dal confronto multidisciplinare, fra logopedisti, psicologi, neuropsichiatri, genitori, insegnanti, linguisti, ingegneri, grafici, esperti di percezione visiva. Un modello che come una lingua viva è dinamico, indaga le possibilità di rappresentazione, cerca e costruisce esso stesso evidenze scientifiche sull’impatto delle possibili scelte. Un modello che sarebbe potuto essere oggetto di copyright, ma che si è scelto di mantenere libero, pur dentro un sistema di coerenza e di garanzia, attraverso la costituzione di un Centro studi inbook che ne curi lo stato dell’arte e l’evoluzione.
La rete biblioteche inbook
Nel corso di questi anni, dalla prima esperienza di Verdello, si è sviluppata una rete di biblioteche, coordinate dalla biblioteca civica di Brugherio, che ha scelto il modello inbook come suo riferimento e insieme agli altri soggetti contribuisce a sviluppare.
Regione Lombardia ha finanziato 3 progetti in cui la La rete biblioteche inbook, così ha scelto di chiamarsi, ha tradotto complessivamente 100 nuovi libri e si è estesa alle attuali 30 biblioteche e 7 sistemi bibliotecari, prevalentemente in Lombardia, ma con nodi in Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Lazio. La Rete biblioteche inbook ha sviluppato un catalogo condiviso di circa 300 titoli, governato da un protocollo di scambio all’insegna della messa a disposizione di un’ampia scelta ai bambini e ai ragazzi, nel rispetto dei diritti d’autore. La costituzione di questo patrimonio è frutto di un lavoro multidisciplinare intenso che ha visto la partecipazione di bibliotecari, insegnanti, volontari, operatori del Centro sovrazonale di comunicazione aumentativa e di altri servizi socio sanitari, grafici. Un lavoro teso alla produzione di libri di qualità, ma che volutamente non ha considerato una veste editoriale, nel rispetto del ruolo delle case editrici.